Disclaimers:   tutto questo avviene dopo 'corrompere la luce', se a qualcuno è scappato questo capolavoro, fa niente, diciamo che i personaggi di Yoroiden Samurai Troopers (che non mi appartengono e con i quali non guadagno $$ ... a meno che qualcuno di voi voglia pagarmi per leggere il seguito ... ma non credo proprio anche perchè se vi piace l'inizio, il resto ve lo posto anche gratis!!!) sono stato un po' manipolati dalla mia mente malata per far saltare fuori  questo casino 
RINGRAZIAMENTO doveroso alla mia consulente estetico/medica: la mia Ljs!
Senza di lei questa parte non sarebbe mai potuta nascere per cui . . prendetevela con lei!!! :P!

Ah ... un'ultima cosa e poi vi lascio leggere tra # ci sono le frasi che si scambiano telepaticamente!


Fili intrecciati

di Dhely

parte VIII


Un temporale lungo e scrosciante, la pioggia scendeva fitta e rumorosa e copriva quasi tutti gli altri rumori.
Seiji sorrise guardando l'orologio: era in ritardo, come se fosse una novità. Touma era sempre in ritardo, figurarsi se si sarebbe ricordato una cosa in anticipo, anche se quello che doveva fare era venirlo a prendere in ospedale per riportarlo a casa. Non importava, non avrebbe mai immaginato che la sua vita potesse diventare, un giorno, così bella. Perché con lui al suo fianco tutto aveva un altro colore, un altro sapore, era come guardare una di quelle cupe e tristi giornate di novembre che all'improvviso si aprivano su un cielo azzurro oltre ogni immaginazione. Ora la sua vita era... un'altra vita, sembrava infinita e unica, scintillante, meravigliosa, sembrava che in essa ci fosse tutto quello di cui poteva aver bisogno. E l'avrebbe aspettato per ore senza un lamento.
La jeep di Shuu si piantò nel bel mezzo del vicolo d'accesso all'ospedale, a pochi passi dall'ingresso, bloccando il traffico, e da essa saltò giù Touma, in giacca di jeans e con l'ombrello sotto braccio che gli corse incontro. 
"Seiji! Sono arrivato!"
Lui annuì con un sorriso, chinandosi a prendere la piccola valigia.
"Potresti anche aprire l'ombrello."
Touma scosse il capo, goccioline d'acqua si sparsero attorno insieme alla sua risata. "Tanto mi sono già bagnato perché ho dovuto fermarmi a fare il pieno! Shuu quello spilorcio, mi presta la macchina ma a secco! In compenso- aprì l'ombrello - non voglio che tu ti bagni. E dammi la borsa che te la porto io!"
Gliela strappò di mano e si mise a correre come un pazzo verso la macchina. Seiji stette lì un attimo a fissarlo: era così pieno di vita, era così felice. Avrebbe potuto stargli al fianco? Avrebbe mai avuto tanta forza per tentare di stare al suo passo? Scuotendo il capo si mosse verso la macchina che se no sarebbe rimasta lì in mezzo alla strada a dare fastidio a tutti per un'eternità.
Aprì la portiera e trovò la felpa di Touma appallottolata sul sedile.
Strano. Poi lo notò, non aveva niente sotto la giacca.
"Ma hai così caldo?"
"No, siediti, ma non sederti sopra la felpa! Trattala bene!"
Seiji annuì in silenzio. Ovviamente non si sarebbe seduto sopra! Ma quando la prese fra le mani si accorse che era più pesante di quel che avrebbe dovuto. Si limitò a tenere per sé il suo stupore, sedendosi con quel fagotto sulle gambe e chiudendo la portiera con un tonfo. Touma sorrise arrossendo.
"Che c'è, me lo vuoi dire?"
"Bhè - avviò la macchina - guarda tu stesso. C'è . . una cosa per te."
"Un regalo?"
La voce di Seiji tremò appena un poco quando, scostando un lembo della stoffa si trovò a toccare qualcosa di morbido e caldo. Un lampo dorato si levò verso di lui insieme a un miagolio assonnato. Seiji prese fra le mani il batuffolo di pelo grigio che gli stava nel palmo delle mani e lo guardò, stupefatto. Un micino!
"Ti piace? L'ho trovato abbandonato al distributore. Era sotto l'acqua da un po', era fradicio e piangeva. M'è dispiaciuto per lui e poi ho pensato che ti sarebbe piaciuto! Non è delizioso? E' morbido e l'aspetto dolce e poi è tutto grigio, non è bellissimo? Ha gli occhi d'oro come Raistlin!"
Seiji sollevò un sopracciglio posandosi il gatto in grembo, accarezzandolo ritmicamente. "E' bellissimo, Touma. Ma chi è quel tipo?"
"Raistlin? Non sai chi è? Ma cosa hai letto in tutta la tua vita per non conoscere il più famoso Arcimago di tutti i tempi?"
Seiji sospirò, falsamente affranto "Un altro dei tuoi libri profondi . ."
"Scherza pure! Nonostante tutto quel che dici sono certo che ti piacerebbe come libro! Si chiama Sirio."
"Il libro?"
"No, il gatto! - sorrise - Sai, Sirio è la stella più luminosa del firmamento e ho pensato che sarebbe stato bello che . . che il Samurai del cielo regalasse a quello della luce la sua stella più luminosa. - lo vide arrossire visibilmente - Ovviamente . . se non ti piace come nome . . visto che il gatto è il tuo... insomma . ."
"E' un bellissimo nome, e un pensiero davvero delizioso, il tuo, Touma. Lo apprezzo moltissimo.- silenzio, il gatto miagolò leggermente voltandosi sulla schiena facendosi grattare sulla pancia mentre mordicchiava la punta delle lunghe dita sottili di Seiji - Io . . avevo una cosa da chiederti."
"Dimmi."
"Io pensavo . . perché noi non . . non ci mettiamo insieme, io e te? Seriamente intendo."
Touma fece un balzo sul sedile ma Seiji sorrise.
"Non voglio che tu mi risponda ora, voglio che ci pensi qualche giorno, tutto il tempo che vuoi. perché se mi dicessi di sì per me . . bhè per me vorrebbe dire . . molto. Una cosa molto seria. E non credo sia giusto prendere una decisione simile . . di fretta. Anche se mi dirai di no . ."
Touma gli mise una mano su un ginocchio. Un lieve sorriso. "Lasciami tempo di decidere, non pensare che rifiuterò a priori! Anche perchè se dovessi risponderti ora . ."
"Adesso so cosa mi risponderesti. E' per questo che voglio che ci pensi."
Avviò la macchina senza più una parola, solo il suono delle gocce d'acqua contro la carrozzeria. Un silenzio dolce scese ad avvolgerli, Seiji sospirò piano, abbassando gli occhi a guardare quella meravigliosa palla di pelo grigio che aveva accoccolato sul grembo e che fece un grosso, dolcissimo sbadiglio prima di chiudere gli occhi.
"Ti amo, Touma."
La luce rossa di un semaforo invase l'abitacolo della macchina.
"Seiji, posso . . posso baciarti?"
Lo vide sorridere gentilmente, tendendosi verso di lui, socchiudendo appena le labbra. "Non vedevo l'ora che me lo chiedessi."
La luce divenne verde, alle loro spalle tuonò un clacson, il micio miagolò seccato.

*****

"E adesso che dovrai fare?"
Seiji fissò il piatto vuoto di fronte a sé con un sospiro sollevando poi lo sguardo su Shuu. "Devo andare a trovare il mio medico tre volte a settimana per . . bhè, non so, finchè lei non lo riterrà opportuno. Mi darà le pastiglie contate e altre amenità simili ma non me la sento di preoccuparmi troppo. Dopo tutto quello che è successo. ."
Shin guardò malissimo Shuu "Non volevamo darti l'impressione che volessimo farci gli affari tuoi, Seiji. Solo che . . bhè eravamo un po' preoccupati."
"Non angosciarti Shin, capisco la vostra curiosità. Dopo tutto da adesso vivete con uno che non ha più la fedina penale immacolata. - sorrise passandosi una mano fra i capelli - Fortunatamente non hanno avvisato i miei genitori."
Touma lo fissò dubbioso. "Non hai intenzione di dirglielo?"
Seiji tentennò un po' col capo mentre Shin sparecchiava.
"Non lo so, non ora di certo. Ho bisogno di sistemare alcune cose dentro la mia testa. Credo che glielo dirò, prima o poi, ma farlo ora sarebbe inutile, si preoccuperebbero dando fastidio a me e vivendo male loro. Quando sarà passata, quando potrò stare a casa per un po' di tempo in modo che mi vedano e capiscano che sto bene, allora, forse . ."
Ryo sollevò appena lo sguardo su di lui. "Se . . insomma, non sentirti obbligato a stare qui. Se credi che in questo periodo ti sentiresti meglio a passarlo dai tuoi, noi . . capiremmo."
Fu immediatamente fulminato da uno sguardo di fuoco di Shin e chiuse la bocca di scatto, chinando di nuovo il capo. Byakuen ronfò posandogli il muso su una gamba e Ryo la grattò dietro l'orecchio con un pesante sospiro.
"Ryo non intendeva . . "
Seiji sollevò una mano "Lo so che Ryo non intendeva dirmi gentilmente di andarmene, Shin. Vi prego, cercate di rilassarvi. Lo so che non è facile ma non ho intenzione di saltarvi al collo per la prima cosa poco garbata che dite! - passò lo sguardo su ognuno di loro - Davvero."
Shuu si appoggiò allo schienale della sedia con un'espressione pacifica sul volto. "Non l'ho mai pensato!"
Seiji sospirò "Va bene, riformulo l'affermazione: Ryo e Shin, evitate di trasudare ansia in questo modo tutte le volte che mi rivolgete la parola. Non è il caso."
Shin si sedette pesantemente sulla sua sedia, il capo chino. "Tu dici? A me sembra di sì . . dopotutto noi . ."
"Shin, è un atteggiamento che trovo *altamente* irritante. Per cui piantatela!"
Vide lo sguardo di Shin spalancarsi per la sorpresa e la preoccupazione e cercare di incontrare quello di Ryo, sempre fisso sulla sua tigre che faceva le fusa coricata sotto il tavolo, poi deglutì annuendo piano.
"Non pensavo di darti fastidio."
Il sorriso di Seiji era enigmatico. "Così va meglio. Grazie."


Quasi due settimane. Seiji era a casa da quasi due settimane e le cose sembravano mettersi al meglio per lui. Aveva ripreso a meditare, aveva ripreso ad allenarsi, aveva ripreso la sua vita scandita e regolare. I suoi occhi erano pieni di luce e sorrideva la mattina quando si svegliava  e sorrideva a *lui* tutte le volte che incrociava il suo sguardo. Discreto ed educato come sempre di fronte agli altri non si lasciava mai andare a qualcosa di più che un contatto lieve, le spalle che si sfioravano, una mano a toccargli appena la schiena, un sorriso più caldo del solito. Tutte cose che scintillavano chiare come il sole per chi lo conosceva, tutte cose che erano così assolutamente 'da lui' da tranquillizzarlo come mai nessuna parola e nessun referto medico avrebbero potuto fare.
Seiji stava meditando in cortile, sotto un alto albero frondoso, all'ombra. Non era andato al lago quel giorno, non importava, anzi, era meglio. Gli piaceva guardarlo mentre era assorbito dalla contemplazione di qualcosa che lui non sarebbe mai riuscito a vedere. La tranquillità assoluta era dipinta sul suo viso, la compostezza regale di ogni suo tratto era incantevole, la sua pelle sembrava una semplice membrana trasparente che faceva tralucere un chiarore interno meraviglioso. Era bello, lo sapeva, lo vedeva, il suo corpo armonioso e sottile, forte e agile, il suo viso delicato e regolare, i tratti fini e aristocratici, quegli occhi profondi e puri che potevano spogliare l'anima di chiunque avesse di fronte . . ma aveva scoperto che nonostante questo, c'era altro in lui, c'era qualcosa di più importante, di più profondo, di ancor più bello e intossicante. La luce.
Ogni suo movimento era luce, ogni suo respiro, ogni suo pensiero, ogni suo sguardo, il suo profumo, la sua pelle, i suoi baci, le sue carezze . .
Touma sospirò un sorriso vedendo Sirio avvicinarsi a Seiji, strusciarsi contro di lui cercando di attirare l'attenzione e accortosi che non avrebbe ottenuto poi molto in quel modo, accoccolarsi fra le sue gambe incrociate. 
Si sarebbe addormentato presto, lo sapeva. Quel gatto adorava Seiji, dopo tutto era facile innamorarsi di lui! Soffocò un sorriso voltandosi per rimettersi a lavorare al computer quando vide la sagoma di Ryo, sul dondolo in veranda, completamente assorbito nella contemplazione della stessa figura che stava guardando lui.
Ancora.
Touma strinse i denti per la rabbia. Dannazione! Era così bello, era *troppo* semplice innamorarsi di lui, trovarlo attraente, desiderarlo. Ma Seiji era *suo*!
Si avvicinò al ragazzo con passo rapido e sicuro, lo sentì sospirare muovendo una mano portandosela in grembo "D'accordo, d'accordo Sirio, ti faccio le coccole. Ma mi lascerai un po' in  pace, dopo?"
"Mi spiace di averti regalato una bestiolina tanto dispettosa, Seiji."
Lo vide sorridere continuando ad accarezzare il gattino.
"E' delizioso. Come si fa a dirgli di no? - sollevò lo sguardo su di lui - Sapevo che dovevi lavorare oggi, cosa ti ha interrotto?"
"Posso sedermi?"
Seiji indicò il prato al suo fianco con un sorriso. "Ovunque tu voglia!"
"Diciamo che . . avevo voglia di stare un po' con te. Ti spiace? Tanto ti ha già interrotto qualcun altro, pare."
Sorrise a Sirio che lo ricambiò con un miagolio basso e soddisfatto socchiudendo appena quegli occhi d'oro.
"Così pare, sì. - sorrise - E poi tu non disturbi mai."
Era bello stare lì al suo fianco, sentire il suo silenzio, assorbire semplicemente la sua deliziosa presenza senza bisogno di altro per sentirsi uniti. Ma quella volta doveva chiarire le idee a qualcuno che non aveva ancora ben capito come andavano le cose. Touma si voltò verso di lui prendendolo per le spalle, facendolo sbilanciare all'indietro fino a farlo crollare sulla schiena.
"Ma che ti prende?"
Sirio miagolò una protesta ma Touma fece finta di niente.
"Ho una voglia pazza di baciarti."
"Touma, siamo in giardino!"
Lo vide sorridere sopra di sé, mentre gli prendeva i polsi e glieli teneva fermi premuti contro il suolo, sopra la testa.
"Mi hai baciato nel giardino dell'ospedale in mezzo a tutti. Qui è tanto peggio?"
"Ma . ."
Touma non lo lasciò finire, appoggiando le labbra sulle sue. Le sentì calde e morbide, umide, come sempre. Nessuno dei due aveva mai tanta voglia di *non* baciare l'altro, anche se a parole sembrava convinto.  Si staccò da lui con un sorriso, gli passò la lingua sulle labbra, per assaporarne bene il sapore, per farlo eccitare, poi gli morse il labbro inferiore e lo sentì gemere appena, gli occhi chiusi, il  corpo che si tendeva sotto il suo era una risposta abbastanza esplicita, oltre ad essere tiepida ed invitante.
Seiji si tese in avanti e intrappolò le labbra di Touma con le sue, il bacio si approfondì all'istante, le lingue che giocavano, Touma che lo spingeva giù, ancora supino sull'erba, lasciandogli andare le mani. Seiji artigliò quei meravigliosi capelli blu con un sussurro quando Touma gli si mise a cavalcioni, facendogli scivolare le mani sotto la camicia, premendo il proprio membro eretto contro il suo, ancheggiando malizioso.
Seiji se lo strappò dalle labbra, il fiato corto, gli occhi chiusi.
"No . . basta Touma . . non . . non così . . non . . non qui . ."
Quelle mani erano lava fusa sul suo corpo e giocavano con la sua pelle.
Sentì la sua camicia aprirsi e il desiderio di entrambi farsi sempre più prepotente. Aprì gli occhi tirandogli con più forza i capelli.
"Ti . . prego . . Touma . . sme . . smettila . ."
Lo vide sorridere. "Il tuo tono di voce non è molto . . convinto."
Seiji deglutì tremando come una foglia "Sai quanta . . voglia ho di . . amarti. Sempre. Ma così . . così mi sembra . . sbagliato . . in te . . c'è qualcosa di . . sbagliato . . questa volta . . e io . . non voglio . . così . ."
Chiuse gli occhi, il suo corpo si lasciò andare, senza forza alcuna. Touma scosse il capo, passandogli un braccio intorno alle spalle, rimettendolo a sedere ed abbracciandolo stretto.
"Scusami, Seiji se . . se non ho saputo trattenermi."
Sentì il suo capo scuotersi contro la sua spalla e un nodo stringersi all'altezza del cuore. Non era questo che voleva da lui . . non era questo il modo per . . Ryo non era più in veranda ma Touma si accorse che non gl'interessava. Qualcosa di sbagliato. Era *lui* ad essere sbagliato! Lo strinse sfiorandogli i capelli con una mano, cercando di calmarlo. Come poteva aver pensato che quella potesse essere una soluzione? Come se Ryo non sapesse che lui e Seiji dormissero insieme! Dimostrargli in quel modo che Seiji era di sua proprietà . . disgustoso! Come aveva anche solo potuto pensare a una cosa simile? Seiji era una persona, non una cosa, poteva e doveva scegliere se e dove e quando fare l'amore. E non avrebbe mai voluto farlo solo per dimostrare qualcosa di così scemo a qualcun altro. 
Lo sentì prendere un profondo respiro, poi un altro. "Sei . . arrabbiato con me, Touma?"
Raramente l'aveva sentito con una inflessione più dolce di quella nella voce e gli baciò il capo. "Arrabbiato io? No, dovresti essere tu ad avercela con me. Sono un . . non ho alcun rispetto dei tuoi sentimenti. Come puoi amarmi?"
Seiji sorrise sollevando il capo. "Perché anche tu non capisci alcune cose di me ma le accetti. Io faccio lo stesso. - Gli sfiorò il viso con la punta delle dita e lo baciò di nuovo, leggero, sulle labbra poi si voltò verso Sirio, seduto a pochi passi da loro che con fare annoiato si leccava una zampetta - Somigli a quel gatto, Touma. Imprevedibile e un po' capriccioso. Ma sei così meraviglioso che non si può non amarti"


Incrociò Ryo mezz'ora dopo che stava scendendo dal piando di sopra, i capelli ancora bagnati dalla doccia. Touma lo attese ai piedi delle scale, la casa vuota tutta per loro.
"Ryo, devo parlarti."
Lui si infilò le mani in tasca, irritato.
"Di nuovo? Devo ricordarti com'è finita l'ultima volta? - un ghigno beffardo - Ma non temere, non mi sono goduto lo spettacolino che hai voluto inscenare per me  fuori in cortile. Sinceramente l'idea mi faceva un po' schifo."
Touma lo prese per un braccio, sbattendolo contro il muro. 
"Se qui c'è qualcosa che fa schifo, quello sei tu!"
"Hei! - Ryo si sciolse dalla morsa di Touma con un colpo secco - Tu non puoi permetterti di dirmi una cosa simile, primo. Secondo, ti ricordi cosa ha detto Seiji? Non si può fare il processo alle intenzioni. Io penso a tutto quel che mi pare, capito? E guardo anche tutto quel che mi pare!"
Touma grugnì "Non voglio neppure immaginare cosa pensa quella tua mente .."
"Smettila! - Ryo si allontanò di un passo, dandogli la schiena - Tu non immagini neppure cosa significhi per me! - si voltò di scatto, furioso - Avere una persona qui, nel cuore, amarla, desiderare di proteggerla, di ricambiare il suo affetto con tutto me stesso e poi . . poi averne un'altra nel cervello! Io faccio l'amore con Shin e penso a Seiji, lo bacio e penso a Seiji, lo accarezzo e penso a Seiji! Passo la mia giornata a pensare a Seiji! Quando mangio, quando bevo, quando vado in bagno, quando respiro! Ce l'ho sempre davanti agli occhi! Sempre! Quando dormo sogno di scoparlo e quando mi sveglio mi accorgo di essere venuto come uno scolaretto! Quando me lo trovo davanti e lui ricambia il mio sguardo mi viene un'erezione! Ieri sera mi ha urtato una spalla entrando in bagno e sono dovuto correre in camera mia a masturbarmi come un pazzo! Sai che significa stare così, eh? Non lo amo! Io non amo Seiji, non voglio portartelo via, vorrei solo che la piantasse di sconvolgermi la vita! Che la piantasse di . . di vivermi nel cervello! Nelle vene, nei pensieri, ovunque! La mia vita è un inferno da quando . . da quando è cominciato questo casino. E non so che farci! Cazzo, è tuo! Lo so, certo che lo so! E sono innamorato di Shin! Ma Seiji mi fa andare fuori di testa! Se hai un modo per tirarmi fuori da questo casino fai pure, se no, tirati via dai coglioni e piantala! "
Si passò una mano che tremava davanti agli occhi, poi cercò di darsi un contegno. Touma lo prese per un braccio, confuso.
"Non . . non immaginavo . ."
"Lo so. Sembra una stronzata pure a me che la sto vivendo. Tutte le mattine quando mi sveglio mi dico: ma che scemenza! E poi me lo trovo davanti e tutto . . tutto si scioglie come neve al sole. Non voglio farvi male, Touma, né a voi due né a Shin. Io lo amo, davvero, e voglio bene a voi due, siete miei amici, lo sarete sempre solo che . . che questa cosa non riesco a gestirla. Forse . . forse devo darmi un po' di tempo. Scu . . scusami. Lo so che è come se te lo sporcassi, con i miei pensieri, ma  ti assicuro che se potessi non lo farei. Io . . "
La sua voce si ruppe, Touma gli passò una mano sulle spalle.
"Andiamo, Ryo. Perdona me, piuttosto. Ma perché non ne hai mai parlato? Dopo tutto potevamo evitare tante incomprensioni . ."
"Mi vergogno, mi vergogno da morire di sentire e provare certe cose. E poi c'è Shin. E poi c'è l'amicizia che provo per voi. Non so che mi sia preso, davvero. Non gli metterò mai una mano addosso, questo te lo giuro, ma di più, per ora non posso fare . ."
Touma si schiarì la gola, accarezzandogli i capelli, poi sospirò cercando di assumere un'aria leggera "Va bene, ti do il permesso di pensare a Seiji!"
Ryo sorrise.




 


parte nona
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